7 Cambiamenti Guidati dalla Robotica nell’Esperienza Museale
Un tempo considerati semplici spazi espositivi, oggi i musei si stanno trasformando in ambienti dinamici e interattivi, dove ogni elemento — dagli oggetti esposti ai percorsi di visita — contribuisce a costruire un'esperienza coinvolgente. In questa evoluzione, la robotica sta giocando un ruolo sempre più centrale. Non parliamo di semplici gadget scenografici, ma di strumenti intelligenti e integrati che migliorano in modo concreto operazioni quotidiane, sicurezza, accessibilità e narrazione.
Con l'avanzamento delle tecnologie e la crescente accessibilità di soluzioni robotiche, sempre più istituzioni culturali stanno ripensando il modo in cui accolgono e guidano i visitatori. In questo articolo esploreremo come i robot stiano ridefinendo l’esperienza museale, rendendola più efficiente, inclusiva e interattiva.
Perché la Robotica e perché ora?
Un tempo confinati all'immaginario della fantascienza — basti pensare a R2-D2 di Star Wars o a Wall-E — oggi i robot sono una realtà diffusa, e destinata a rimanere. Nel 2025, la robotica è presente in settori sempre più ampi, e anche alcuni tra i musei più importanti al mondo stanno diventando pionieri in questo campo, arrivando a dedicare intere sezioni delle loro collezioni a queste tecnologie.
Ma la presenza dei robot nei musei non è solo un'attrazione futuristica o parte di una mostra temporanea: per molte istituzioni rappresenta una risposta concreta a sfide reali. La carenza di personale, le aspettative sempre più alte dei visitatori e la necessità di sistemi intelligenti a supporto delle attività quotidiane richiedono soluzioni innovative. Secondo una recente indagine, tra i principali ostacoli alla crescita dei musei a livello globale ci sono infatti i costi operativi elevati e i finanziamenti limitati.
In questo contesto, i robot offrono un aiuto prezioso: svolgono compiti ripetitivi, monitorano gli ambienti e interagiscono in modo creativo con il pubblico, contribuendo al tempo stesso a ridurre i costi legati al lavoro umano.
Non solo: la robotica rende i musei più inclusivi. Bambini, persone con disabilità e visitatori che parlano lingue diverse possono accedere a esperienze più personalizzate e accessibili. E il pubblico sembra apprezzare: un sondaggio globale rivela che il 70% dei visitatori è favorevole all’uso dei robot nei musei, in particolare nel ruolo di guide o punti informativi.
Fonte: Journal of the Korea Convergence Society, 2022
In definitiva, la robotica non è solo tecnologia: è un ponte tra innovazione e relazione umana.
7 Modi Innovativi con cui i Musei usano la Robotica
1.Robot all’ingresso: l’accoglienza diventa interattiva
Ameca, il robot umanoide del Museo del Futuro di Dubai, accoglie i visitatori con espressioni sorprendentemente realistiche.
I robot addetti all’accoglienza stanno rivoluzionando il primo impatto con il museo. Dotati di riconoscimento facciale e capacità di imitare espressioni umane, possono rispondere a domande, fornire indicazioni, raccontare curiosità e persino improvvisare simpatici balletti.
Oltre a coinvolgere i visitatori, svolgono un ruolo pratico: offrono informazioni in più lingue e diventano veri e propri hub digitali interattivi.
2. Robot “navigatori”: orientarsi diventa semplice e inclusivo
Al Museo Nazionale della Corea, un robot fornisce indicazioni ai visitatori, migliorando l’accessibilità e l’esperienza di visita.
In musei complessi o di grandi dimensioni, i robot su ruote con tecnologia di navigazione autonoma guidano i visitatori lungo i percorsi, adattandosi in tempo reale in base all’affluenza.
Questi assistenti mobili sono particolarmente utili per chi ha difficoltà motorie o visive, grazie a funzioni audio che descrivono le opere lungo il cammino.
3. Hido: il cane robot che digitalizza le collezioni
Hido, il cane robot di Hidonix, cattura autonomamente immagini ad alta risoluzione delle opere d'arte per la digitalizzazione delle opere.
Dietro le quinte, la gestione delle collezioni sta diventando più efficiente grazie a robot quadrupedi come Hido, sviluppato da Hidonix.
Dotato di tecnologia di navigazione geomagnetica, Hido si muove autonomamente all’interno degli spazi museali, catturando immagini ad alta risoluzione delle opere.
Questi dati vengono poi integrati nel CMS del museo tramite la piattaforma MIT, rendendo la digitalizzazione fluida e automatica — e offrendo ai visitatori esperienze multimediali tramite la scansione delle opere.
4. Robot educativi per bambini: imparare divertendosi
Al Tech Museum della California, i bambini partecipano a laboratori STEM guidati da piccoli robot interattivi.
Sempre più musei adottano robot educativi per coinvolgere i visitatori più giovani. Questi robot, spesso modulari e dotati di AI, usano storytelling, giochi e interazioni gestuali per insegnare concetti legati a scienza, arte e storia.
Grazie alla collaborazione con scuole e insegnanti, le visite diventano vere e proprie esperienze formative.
5. Robot performer: quando la tecnologia va in scena
Robot performer intrattengono i visitatori al Gujarat Science City con luci, musica e movimenti sincronizzati.
In alcuni musei, i robot diventano veri e propri protagonisti di spettacoli: suonano strumenti, ballano o dipingono davanti al pubblico.
Eventi del genere attirano famiglie e giovani visitatori, aumentando l’affluenza e rendendo la visita memorabile.
In alcuni casi, l’uso della robotica si estende anche all’area ristoro, con robot-chef o camerieri automatizzati.
6. Robot per la conservazione: il restauro entra in una nuova era
A Pompei, i sistemi robotici accelerano il restauro archeologico posizionando con precisione frammenti di affreschi sotto supervisione.
Nei laboratori di restauro, i bracci robotici stanno accelerando il recupero di opere complesse. Grazie alla scansione 3D e all’analisi con intelligenza artificiale, sono in grado di riconoscere, ricostruire e posizionare frammenti antichi con una precisione mai vista prima.
Tecnologie di questo tipo sono già utilizzate in siti archeologici come Pompei.
7. Cani robot per la sicurezza: vigilanza h24, anche su terreni complessi
A Pompei, i cani robot sorvegliano le rovine antiche, prevenendo vandalismi e intrusioni.
Oltre alla gestione delle collezioni, i robot-cani sono sempre più impiegati per la sorveglianza museale. Dotati di videocamere termiche, sensori di movimento e visione a 360°, possono monitorare ambienti interni ed esterni anche in orari di chiusura.
Grazie alla loro mobilità, pattugliano anche zone difficili da raggiungere, inviando immagini in tempo reale ai team di sicurezza.
Il futuro della robotica nei musei
La robotica nei musei non è più una curiosità: è diventata parte integrante dell’infrastruttura.
Nel prossimo futuro, potremmo assistere all’integrazione tra robotica e realtà aumentata, con esperienze XR immersive, robot per la movimentazione delle opere, e assistenti sensibili all’ambiente per migliorare l’inclusione dei visitatori neurodivergenti.
Anche la sostenibilità potrebbe beneficiarne, grazie a robot capaci di monitorare i consumi energetici e ridurre gli sprechi.
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Hido, il nostro robot quadrupede, è progettato per supportare i musei nella digitalizzazione delle collezioni e nella sicurezza in tempo reale.
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